Il destino dell’agevolazione nel 2025 è in bilico, legata com’è al progetto di revisione generale dei bonus a cui il Governo sta lavorando negli ultimi mesi. Ricordiamo che, senza interventi di modifica, l’Ecobonus 2025 scenderà ad un’aliquota del 36%, con un massimale di spesa pari a 48.000 euro per unità immobiliare.
Come sarà l'Ecobonus del futuro
La risposta del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica è sicuramente importante perché traccia le linee direttrici di quella che sarà la riforma dell'Ecobonus.
Al fine di dare attuazione alle direttive sull'efficienza energetica e alla direttiva case green (EPBD), si legge nella risposta, il MASE intende rivedere il sistema delle detrazioni fiscali affrontando con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti che superi l'attuale frammentazione delle diverse detrazioni, con un focus sugli interventi più efficaci in termini di costo per favorire la decarbonizzazione energetica.
Più in particolare, la riforma intende introdurre una modulazione dei benefici in funzione delle performance generali raggiunte dall'edificio, attraverso interventi graduati in termini di priorità.
I punti fermi dell'Ecobonus 2025
La riforma si articola su questi criteri:
- la durata dell'incentivo sarà almeno decennale, per rispondere agli obiettivi previsti per il settore residenziale dalla EPBD al 2035;
- la detrazione sarà rivolta in prevalenza alle unità immobiliari soggette all'obbligo della direttiva EPBD (prime case, unità immobiliari con classe energetica bassa, situazioni di povertà energetica, e altro), escludendo categorie catastali di lusso e le tecnologie non più ammissibili secondo le norme europee;
- si prevederanno benefici ridotti per gli interventi singoli e benefici crescenti in funzione della performance energetica raggiunta;
- saranno previsti sia un tetto di spesa annua complessivo per la misura che dei costi massimi specifici omnicomprensivi per gli interventi;
- saranno studiati e implementati degli strumenti finanziari di supporto da affiancare alle detrazioni, ad esempio finanziamenti a tasso agevolato, anche a copertura totale dei costi di investimento, con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica, anche tramite l'individuazione di sinergie con la riforma del Fondo nazionale efficienza energetica.
Non ci resta che attendere, quindi: il conto alla rovescia è già iniziato, ma l'Ecobonus del futuro sembra avere già i suoi 'paletti' con una riforma strutturale dell'incentivo, a perimetro molto più ristretto e basato sulla 'qualità' del tipo di lavoro di efficientamento svolto.
Ecobonus 2024: le detrazioni previste
L’ecobonus 2024 presenta delle aliquote differenti, che vengono attuate in base alla tipologia dei lavori svolti.
Vediamo nel dettaglio tutte le possibili detrazioni previste per le spese sostenute sino al 31 dicembre 2024:
- Ecobonus 50% – Importo massimo di spesa ammesso: 96mila euro (detrazione da ripartire in 10 rate annuali di pari importo);
- Ecobonus 65% – Importo massimo di spesa ammesso: 100mila euro (detrazione da ripartire in 10 rate annuali di pari importo);
- Ecobonus 70 -75% parti comuni di condomini – Importo massimo di spesa ammesso: 40mila (moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio);
- Ecobonus 80-85% interventi congiunti su parti comuni di condomini in zone sismiche – Importo massimo di spesa ammesso: 136mila (moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio);
- Super-Ecobonus 70% condomini ed edifici plurifamiliari.
Fonte BibLus _ ingenio
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